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SMART WORKING E INCLUSIONE

Da quando abbiamo imparato i termini pandemia e quarantena, anche parlare di smart working non ci sembra più strano. La stessa modalità di lavoro, cosiddetto agile, non è, ormai, più così lontana da noi.

Cosa distingue lo smart working dal telelavoro?

Bisogna fare attenzione ad averne ben chiare le differenze. Quando parliamo di telelavoro stiamo semplicemente descrivendo un luogo. Si tratta di un cambio di postazione lavorativa, che passa dall’ufficio alla casa. Lo smart working, invece, è stato concepito per dare ampio spazio alla fiducia e all’autonomia. Si basa non su un numero di ore lavorative prestabilite e fisse, ma sugli obiettivi da raggiungere.

Lo smart working è inclusivo

Essendo, appunto, smart, può permettere l’inclusione lavorativa anche di persone con problemi di disabilità che spesso per vari motivi non vengono assunte dalle aziende. Lavorare da casa può essere un’opportunità di vita fondamentale per loro. Ma non solo, anche un’occasione per il progresso per compiere un altro passo verso l’equità tra le persone.

Anche i condomini prevedono il piano di emergenza

Come le aziende, anche i condomini devono prevedere un piano di evacuazione che dev’essere costruito in maniera inclusiva. La vita o, in questo caso un eventuale lavoro in smart working, ha diritto di essere salvaguardata in ogni luogo.

Noi di Spazio Calmo crediamo nell’importanza della inclusività. Per questo a seguito delle norme che prevedono l’inclusione di persone con disabilità nella progettazione degli spazi, abbiamo predisposto il nostro piano di emergenza. In questo modo anche il lavoro in smart working può essere svolto in totale sicurezza come in azienda.

Potete richiedere il Piano d’emergenza di Spazio Calmo e qualsiasi informazione a riguardo contattandoci qui:

351 9051054

[email protected]

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